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Bando Servizio Civile Universale 2023: n. 2 volontari

PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE PER N. 2 VOLONTARI.

Si comunica, con la presente, che in data 15 dicembre 2022 è stato pubblicato sul sito del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale (www.serviziocivile.gov.it ) il “Bando per la selezione di 71.550 operatori volontari da impiegare in progetti di Servizio civile universale da realizzarsi in Italia e all’estero”.

All’AMDOS Avellino sono stati assegnati 2 volontari per la realizzazione del progetto “Una rete per il malato oncologico: riabilitazione, orientamento e accompagnamento ai servizi” (codice progetto PTCSU0004322011344NMT).

Gli aspiranti operatori volontari dovranno produrre domanda di partecipazione, indirizzata direttamente all’ente che realizza il progetto prescelto, esclusivamente attraverso la piattaforma DOL raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it.

Sui siti internet del Dipartimento www.politichegiovanilieserviziocivile.gov.it e www.scelgoilserviziocivile.gov.it è disponibile la Guida per la compilazione e la presentazione della Domanda On Line con la piattaforma DOL. Allo scopo è necessario essere provvisti di SPID (Sistema pubblico di Identità Digitale).

La scadenza perentoria per la presentazione delle domande è il 10 febbraio 2023 entro e non oltre le ore 14:00. Le domande devono pervenire entro tale termine, pena l’esclusione. A questo proposito vi comunichiamo che le domande online verranno ricevute direttamente da FAVO. Sarà FAVO ad occuparsi della valutazione dei titoli di ogni candidato in considerazione della domanda inviata tramite piattaforma DOL.

I requisiti per accedere al servizio civile sono dettagliati sul bando, in questa sede vi ricordiamo solo che l’età al momento della presentazione della domanda deve essere compresa tra i 18 e i 29 anni non compiuti e che non possono presentare domanda i giovani che:
• appartengano ai corpi militari e alle forze di polizia;
• abbiano già prestato o stiano prestando Servizio civile nazionale o universale, oppure abbiano interrotto il servizio prima della scadenza prevista;
• intrattengano, all’atto della pubblicazione del bando, con l’ente che realizza il progetto (FAVO) o con organismi a questo collegati e da questo finanziati rapporti di lavoro/di collaborazione retribuita a qualunque titolo, oppure abbiano avuto tali rapporti di durata superiore a tre mesi nei 12 mesi precedenti la data di pubblicazione del bando; in tali fattispecie sono ricompresi anche gli stage retribuiti.

Vi ricordiamo inoltre che si può presentare domanda per un solo progetto di SCU, pena l’esclusione d’ufficio.

F.TO RAPPRESENTANTE LEGALE
Giuseppina Belvedere

F.TO OLP – Operatore Locale di Progetto
Maria Rosaria Ianuario

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Borsa di studio per la tesi di laurea sul linfedema secondario e riabilitazione .

L’Amdos  di Avellino è da sempre  impegnata nella campagna di  sensibilizzazione delle pazienti  sottoposte all’asportazione dei linfonodi ascellari (linfoadenectomia) e/o a radioterapia, cause di linfedema secondario. Il linfedema è una patologia cronica a carattere evolutivo, disabilitante, caratterizzata da un rallentamento o da un blocco della circolazione linfatica a carico dell’arto superiore e/o inferiore che  se diagnosticato in tempo e trattato in modo adeguato, può essere curato sino alla guarigione. Si tratta purtroppo di una patologia di cui si parla ancora poco e per la cui cura si può contare solo su un esiguo numero di esperti.

L’associazione  si è fatta promotrice , in questi anni ,di diverse azioni  divulgative al riguardo. Dalla stampa di materiale informativo all’organizzazione di convegni rivolti anche al personale sanitario. Partendo dal presupposto che bisogna andare oltre, superare i limiti, nella seduta del 29/09/2020, su proposta della presidente dr.ssa Silvana Ianuario, l’assemblea generale dell’associazione ha deliberato:

  • di destinare ad un laureando, nel corrente anno, del corso di fisioterapia con la tesi di laurea sul linfedema secondario e riabilitazione, presso il Moscati, residente ad Avellino o provincia, una borsa di studio di un massimo euro 5.000;
  • l’AMDOS si farà carico delle spese che sosterrà il vincitore sia per l’iscrizione al corso di trattamento completo del linfedema tenuto dalla dr.ssa Giardini, uno dei massimi esperti in linfedema, sia degli ulteriori costi sostenuti ai fini del completamento del corso stesso.

Per ulteriori informazioni, contattare la dott.ssa Silvana Ianuario al numero 349/2422796.

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Linfedema: può essere riconosciuto come causa di handicap?

Il linfedema, lo ricordiamo: è una patologia che si manifesta con il gonfiore dovuto all’accumulo di linfa nei tessuti. Può interessare un braccio (dopo chirurgia e/o radioterapia per tumore della mammella con interessamento dell’ascella) o una gamba (ad esempio dopo chirurgia e/o radioterapia ai linfonodi inguinali per tumori ginecologici – utero, cervice, ovaio o vulva o a causa di un melanoma) e talvolta anche altre parti del corpo se i linfonodi (regionali) sono stati asportati chirurgicamente o sottoposti alla radioterapia, oppure sono ostruiti dal tumore. Infatti, se i linfonodi o i vasi linfatici sono compromessi o ostruiti, la linfa non può defluire e di conseguenza ristagna nei tessuti causando gonfiore, infiammazione, dolore e limitando i movimenti. L’entità dei sintomi dipende dal grado del linfedema, che può essere lieve, moderato o severo. Se un linfedema di grado lieve può passare quasi inosservato, negli stadi più avanzati il tessuto cutaneo si può indurire e possono insorgere serie conseguenze a livello della pelle che può arrivare a spaccarsi per l’accumulo di linfa nei tessuti, o possono verificarsi piccole lesioni da cui fuoriesce un po’ di linfa. Nei casi più gravi l’arto si deforma, con conseguenti gravi limitazioni nella capacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana, anche per coloro i quali possono considerarsi guariti dal cancro.

La tempestività delle cure per il linfedema è fondamentale e può fare la differenza, evitando che sintomi iniziali lievi si trasformino in danni permanenti ai tessuti, causati dall’accumulo di linfa e che possono, quindi, comportare gravi conseguenze inabilitanti anche sul piano sociale e lavorativo.

La disabilità connessa e conseguente al linfedema (primario o secondario), fino ad oggi non veniva riconosciuta formalmente come specifico stato di invalidità civile e/o di handicap.

Per fare chiarezza sulla condizione delle persone affette da linfedema,  il 13 giugno 2018 l’INPS, in risposta all’istanza congiunta di FAVO  (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia favo.it ), AiMaMe (Associazione Italiana Malati di Melanoma aimame.it ), ITALF (International Lymphoedema Framework italf.org ) ed SOS Linfedema (soslinfedema.it ), ha emanato una nota, a firma del Coordinatore Generale Medico Legale Prof. Massimo Piccioni, contenente le linee guida sul linfedema ed indirizzata a tutte le commissioni medico-legali dell’ente. Con tale documento, l’INPS ha dato ampia ed esaustiva risposta alle istanze dei pazienti che avevano evidenziato gli aspetti del disagio funzionale e psicologico delle persone affette da linfedema e, soprattutto, alle necessità di cura e di adeguata valutazione degli effetti invalidanti (sia dal punto di vista dell’invalidità civile e previdenziale che riguardo allo stato di handicap), finora negati.

Consigli ed indicazioni scientificamente validate dai maggiori esperti in materia sono contenute nel libretto informativo sul “Linfedema” realizzato dall’Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici (AIMaC).

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CARTA DEI DIRITTI DEL PAZIENTE ONCOLOGICO ALL’ APPROPRIATO E TEMPESTIVO SUPPORTO NUTRIZIONALE

scarica qui  carta_diritti_nutrizione